Di Alessandra Orabona
Probabilmente, la maggior parte dei consumatori non ha mai notato che le uova al supermercato sono contrassegnate da un codice alfanumerico. E per chi se ne fosse reso conto, il significato di una simile sigla potrebbe restare ancora un mistero. Conoscere le origini dei prodotti, specialmente quelli alimentari, è il primo passo per una selezione che vada al di là del semplice prezzo e per un acquisto più consapevole. In quest’ottica, è importante imparare a capire le origini delle uova prima di riporle nel nostro carrello.
Partendo proprio dai gusci, la prima cifra sugli stessi indica il tipo di allevamento delle galline:
- 0 sta per allevamento di tipo biologico, l’unico a garantire uova provenienti da galline allevate in un’ampia zona di pascolo e stagni ed alimentate con mangime di origine esclusivamente biologica;
- 1 sta per galline allevate all’aperto, cioè aventi a disposizione un’area di pascolo più ristretta, senza escludere la somministrazione di mangimi chimici di dubbia provenienza;
- 2 sta per allevamento a terra, eseguito in grandi capannoni dove in un metro quadro sono ammassate 7 galline che depongono le uova in nidi comuni;
- 3 sta per allevamento in gabbia, decisamente il più intensivo, che prevede addirittura 14 galline in un metro quadro, costrette in gabbie metalliche con fili di ferro alte 40 cm e stimolate costantemente a deporre uova da luci artificiali.
Subito dopo, viene riportata una sigla che indica la nazione di provenienza (per l’Italia: IT). Il terzo dato fornito è il codice ISTAT del Comune di localizzazione dell’allevamento. Ancora, a seguire la sigla della provincia dell’allevamento ed infine il codice identificativo dell’allevatore.
Passando alla confezione, la stessa presenta una sigla convenzionale che riporta la taglia delle uova:
- XL, per le uova grandissime (peso minimo 73 grammi);
- L, per le uova grandi (peso minimo di 63 grammi);
- M, per le uova di taglia media (peso minimo di 53 grammi);
- S, per le uova più piccole (peso inferiore ai 53 grammi).
Vi è, poi, un ulteriore classificazione delle uova in base alla qualità:
- quelle di categoria A sono fresche o extra fresche,
- quelle di categoria B sono di seconda qualità o conservate,
- quelle di categoria C sono declassate e destinate all’industria alimentare.
Sfortunatamente, queste ultime sono quelle solitamente presenti nei prodotti che annoverano le uova tra i propri ingredienti.