Super bonus 110%, Consorzio Sgai interlocutore ideale Un soggetto sicuro, competente e affidabile

di Mario de Bellis*
Il governo, in una economia patologicamente in crisi come la nostra, già in epoca pre-covid, ha negli ultimi anni varato una serie di incentivi fiscali per consentire un rilancio dell’edilizia che, senza dubbio, rappresenta uno dei principali motori economici del paese.
Lo Stato, a tale scopo, già prevedeva ed ancora prevede, a titolo esemplificativo e non esaustivo, la possibilità di accedere ad incentivi fiscali, nella forma del credito di imposta, per le opere di ristrutturazione delle singole unità abitative, per l’acquisto degli infissi, per la riqualificazione energetica e per la ristrutturazione dei condomini (bonus facciate).
Nell’ambito di tali incentivi, la cessione del credito (c.d. sconto in fattura) è previsto solo per alcune ipotesi, la percentuale oscilla tra il 50% per le opere di ristrutturazione delle singole unità abitative e il 90% per il rifacimento delle facciate dei condomini, ed il credito deve essere utilizzato nell’arco di 10 anni.
L’eco bonus ed il sisma bonus, introdotti nell’ambito delle misure di sostegno previste per sostenere il paese nella crisi generata dalla pandemia, prevedono un credito d’imposta nella misura del 110%, cedibile non solo al soggetto erogatore della prestazione ma anche ad un terzo e utilizzabile in 5 anni e non in 10.
Il primo dato che suscita l’interesse del cittadino, potenziale fruitore del credito, è la misura percentuale del beneficio.
La ratio del legislatore, nel prevedere un credito d’imposta superiore alla spesa sostenuta per la ristrutturazione, è quella di evitare tanto all’appaltante che alla ditta appaltatrice i costi dell’operazione finanziaria di cessione.
In pratica, il delta del 10% ha la funzione di coprire gli oneri legati all’operazione di finanziamento del costo delle opere.
In estrema sintesi, la percentuale di credito d’imposta superiore alla spesa sostenuta viene utilizzata per coprire la quota di interesse, ovvero il guadagno, dell’istituto finanziario che si rende cessionario del credito.
A titolo esemplificativo, si rappresenta il caso di un appalto per la ristrutturazione di un condominio dell’importo di € 100.000,00. La Banca Cessionaria acquista il credito di imposta dell’importo di € 110.000,00 al 98%, ovvero corrisponde al committente la somma di € 102.000,00. Il gap di € 8.000,00 rappresenta il guadagno, ovvero gli interessi calcolati dall’istituto finanziario per anticipare delle somme che, mediante l’utilizzo del credito d’imposta, saranno scontate nell’arco di 5 anni.
Le somme ricevute dal cedente vengono utilizzate per pagare i lavori di ristrutturazione nella misura di € 100.000,00, mentre gli ulteriori € 2.000,00 vengono utilizzati per coprire gli a costi che non possono essere oggetto di cessione del credito.
In questo modo tutti i soggetti coinvolti ricevono un vantaggio:
il committente ristruttura il proprio immobile senza esborso di danaro, la ditta appaltatrice e i vari fornitori vengono pagati puntualmente, integralmente e senza ritardo, il cessionario riceve il proprio guadagno scontando il credito e la collettività trova il proprio ristoro in termini di crescita dell’occupazione e conseguente aumento dei consumi.
Tale sistema sembra rappresentare una panacea che tutti ci auguriamo consenta un rilancio dell’economia del nostro paese, ma purtroppo bisogna evidenziare anche una serie di ostacoli e problematiche nella gestione dell’accesso a tali incentivi.
Il sistema di accesso al credito di imposta postula il rispetto di una serie di regole, l’accertamento e la verifica di determinati requisiti sia con riferimento agli immobili che ai soggetti committenti, siano questi proprietari o utilizzatori, e la gestione della pratiche burocratiche per il perfezionamento della cessione e l’attestazione della corretta esecuzione dei lavori ad opera d’arte.
La complessità dell’operazione rende complicato se non impossibile l’accesso alla procedura a soggetti non organizzati.
L’iter procedurale coinvolge numerose e diverse professionalità, tutte indispensabili per il raggiungimento dello scopo che, non si limita al compimento delle opere, ma passa necessariamente per una serie innumerevoli di ulteriori step.
Infatti, non è sufficiente la stipula del contratto di appalto, inteso nel senso classico e semplificato, ma occorre una preventiva istruttoria della pratica, una verifica della fattibilità sia con riferimento agli aspetti urbanistici che fiscali e la redazione di una serie di contratti e di attestazioni.
Al fine di chiarire, almeno per grandi linee, l’iter di una pratica di accesso all’eco bonus o al sisma bonus, si ritiene opportuno riportare di seguito le principali fasi della filiera:
1) VERIFICA DELLA TIPOLOGIA DELL’EDIFICIO
Occorre verificare se la tipologia dell’edificio è compresa fra quelle che possono accedere alla detrazione.
2) VERIFICA DELLA CATEGORIA CATASTALE
Non tutte le categorie di immobili possono accedere al beneficio fiscale, occorre uno specifico controllo della categorie catastali per verificare se possono accedere all’incentivo.
3) VERIFICA DELLA LEGITTIMITÀ DEGLI EDIFICI
La detrazione si applica solo se il fabbricato risulta legittimo da un punto di vista urbanistico amministrativo.
4) VERIFICA DEL SOGGETTO CHE RICHIEDE L’AGEVOLAZIONE
I soggetti committenti devono rispettare determinate condizioni legali e fiscali per poter accedere alle detrazioni.
5) INDIVIDUAZIONE DEGLI INTERVENTI UTILI E POSSIBILI FRA QUELLI AMMESSI ALLA DETRAZIONE
La normativa individua specificamente gli interventi che possono accedere (con condizioni) alla detrazione. Gli interventi possibili sono molti e variegati e possono essere variamente combinati tra loro. Esistono i c.d. interventi trainanti e di conseguenza quelli trainati.
6) PROGETTO PRELIMINARE
Il progettista ha l’onere di redigere un progetto preliminare che, combinando in modo oculato i mezzi messi a disposizione dal DL Rilancio, dovrà soddisfare i requisiti tecnici previsti, in particolare il salto di due classi energetiche e il soddisfacimento dei requisiti minimi previsti per l’Ecobonus.
7) INDIVIDUAZIONE DEL SOGGETTO CESSIONARIO
Va individuato l’Istituto Finanziario che acquista il credito, pattuito il prezzo di cessione e stabilito se procedere con un prestito ponte o con il pagamento della cessione a stato di avanzamento dei lavori.
8) REDAZIONE DEL CONTRATTO DI CESSIONE
Redazione del contratto di cessione ed adempimenti relativi da effettuare mediante accesso al cassetto fiscale dei soggetti coinvolti
9) VERIFICA E ATTESTAZIONE DELLA CORRETTA ESECUZIONE DEI LAVORI
Nel corso dei lavori occorre certificare lo stato di avanzamento e la corretta esecuzione a regola d’arte.
In estrema sintesi, ai fini dell’esercizio dell’opzione, per lo sconto o cessione, il contribuente deve acquisire anche:
• il visto di conformità dei dati relativi alla documentazione che attesta la sussistenza dei presupposti che danno diritto alla detrazione d’imposta, rilasciato dagli intermediari abilitati alla trasmissione telematica delle dichiarazioni (dottori commercialisti, ragionieri, periti commerciali e consulenti del lavoro) nonché dai CAF
• la asseverazione tecnica relativa agli interventi di efficienza energetica e di riduzione del rischio sismico, – da parte, rispettivamente, dei tecnici abilitati al rilascio delle certificazioni energetiche e dai professionisti incaricati della progettazione strutturale, direzione dei lavori delle strutture e collaudo statico per gli interventi finalizzati alla riduzione del rischio sismico – che certifichi il rispetto dei requisiti tecnici necessari ai fini delle agevolazioni fiscali e la congruità delle spese sostenute in relazione agli interventi agevolati, in accordo ai previsti decreti ministeriali.
Tali adempimenti coinvolgono una serie di professionalità differenti e variegate e per questo è preferibile, se non obbligatorio, rivolgersi ad un unico interlocutore che sia in grado di seguire il progetto nella sua globalità.
Il Consorzio SGAI si pone, certamente, quale soggetto sicuro, competente ed affidabile per la gestione di una pratica di ristrutturazione sfruttando i benefici fiscali introdotti dal Decreto Rilancio.
Il Consorzio SGAI rappresenta il “general contractor” ideale per accedere al bonus fiscale del 110%, in grado di fornire una consulenza a 360° idonea a guidare e supportare il cliente per il raggiungimento dell’obiettivo.
Un pool di imprese e professionisti seri, competenti ed affidabili in grado di seguire l’intero iter procedurale consentendo, nel contempo, al committente di interloquire direttamente con un unico soggetto, general contractor, che gestisce differenti professionalità che vanno dall’impresa costruttrice all’istituto finanziario cessionario del credito, passando per la fase di progettazione e attestazione tecnica ed assicurando l’indispensabile supporto legale e fiscale per la redazione dei vari contratti dall’appalto alla cessione del credito.
Nel panorama nazionale il Consorzio SGAI ha tutte le caratteristiche per essere interlocutore ideale per accedere agli incentivi fiscali previsti dal super – bonus del 110% .
*avvocato
Founder Partner –Cdb Avvocati Law Firm