di Massimiliano Guerriero
Ormai da mesi, da quando è iniziata la pandemia, i laboratori di analisi sono sotto pressione. Un super lavoro tra tamponi, test sierologici e tutto quello che è legato al Covid 19, senza dimenticare che non esiste solo il Coronavirus e sono molteplici le analisi a cui le persone, quotidianamente, si sottopongono. Un momento complicato, difficile, per una categoria che si trova in prima linea. Una corsa contro il tempo per dare risposte, per effettuare accertamenti. Per capire quello che sta accadendo e quali sono le criticità che si stanno vivendo, abbiamo intervistato il decano degli analisti, un punto di riferimento per l’intera categoria, il dottor Salvatore Scognamiglio, titolare di un laboratorio storico al Vomero.
Dottore come state vivendo questa emergenza?
“Con grande impegno e sacrificio e soprattutto con la collaborazione e la disponibilità di tutti i dipendenti e non solo”.
Come è cambiato da marzo il vostro lavoro?
“E’ cambiato enormemente perché purtroppo l’attenzione si è focalizzata soprattutto sul Coronavirus. Tutti gli altri ammalati sono stati trascurati”.
Quanti tamponi processate quotidianamente? Quali sono i tempi di risposta?
“Noi processiamo ordinariamente dai 900 ai 1000 tamponi al giorno con tempi di risposta che vanno dalle 24 alle 36 ore”
Come è possibile che si possano verificare casi di falsi negativi e falsi positivi?
“Qui dobbiamo distinguere: c’è una fase pre-analitica che è molto importante che riguarda i tempi di effettuazione. A volte capita che qualcuno è venuto a contatto con una persona ammalata e il giorno dopo si è recato in laboratorio per effettuare il test: in questo caso si può avere un falso negativo perché non sono trascorsi almeno i cinque giorni necessari per avere la positività ed ecco un motivo di falso negativo. Ma, i falsi negativi, si possono avere anche nella fase prettamente analitica e questo dipende dal tipo di metodica, dal tipo di analisi, dal tipo di reagenti e dal tipo di apparecchiature, perché oggi vi sono in commercio molteplici reagenti, molteplici reattivi ed anche diversi tipi di apparecchiature. Io ho avuto modo di sperimentare, di controllare, diversi reagenti e diverse apparecchiature e devo dire che non tutti i reagenti e non tutte le apparecchiature si sono dimostrate all’altezza”.
Parliamo di costi.
“Io so che chiaramente c’è un interesse notevole a livello mondiale e c’è una corsa a produrre ed anche ad inventarsi nuove tecniche, sempre più veloci, senza i necessari controlli e le sperimentazioni che sono fondamentali per validare una nuova tecnica di laboratorio. E chiaramente in questo caso i costi sono molto più bassi”.
In questo periodo di emergenza, secondo lei, come si è comportata e come si sta comportando la sanità in Campania?
“La sanità in Campania sta facendo sforzi notevoli. Il virus a Napoli, fino a poco tempo fa, circolava poco ed è dimostrato dai notevoli assembramenti che si verificarono in occasione della vittoria del Napoli in Coppa Italia e che non diedero vita ad un aumento di positivi. Quando, invece, è stato dato il via libera in tutta Italia, e quindi compresa la Campania, specialmente al rientro dalle vacanze, si è avuta una incidenza maggiore e il virus si è diffuso in maniera esponenziale”.
La Regione negli ultimi giorni ha reso obbligatoria la prescrizione medica per effettuare tamponi in laboratori privati, cosa ne pensa?
“Per la verità non sono d’accordo. Non ne vedo la necessità anche perché si tratta di aggravare il lavoro dei medici di base che già sono pieni di incombenze. Tra l’altro, il medico, per autorizzare dovrebbe visitare l’ammalato ma non c’è il tempo per fare tutto questo. Comunque sarebbe un’autorizzazione telefonica e credo che non sia una cosa molto efficace”.
Quali sono i requisiti per essere accreditati dalla Regione Campania?
“Bisogna essere autorizzati alla biologia molecolare e quindi essere in possesso di quelle attrezzature particolari necessarie per effettuare questi particolari esami e naturalmente se uno li fa già da anni ha una competenza ed un’esperienza maggiore per poterli governare”.
L’emergenza Covid ha penalizzato, e parliamo soprattutto dei laboratori di analisi, chi viene da voi per effettuare altri esami? Sono aumentati i tempi di attesa?
“I tempi di attesa non sono aumentati, purtroppo come ogni anno è finito il budget. Questa è una grande incongruenza perché gli ammalati anche di gravi patologie sono stati completamente abbandonati”.