L’intelligenza artificiale rappresenta una minaccia per gli attori. E fra i primi a risentirne è stato Tom Hanks, il cui volto e voce sono stati “rubati” per uno spot pubblicitario legato a un piano assicurativo per le cure odontoiatriche.
L’allarme è stato lanciato dallo stesso protagonista di Forrest Gump attraverso il suo account Instagram ufficiale. In un post, ha avvertito personalmente i suoi fan dicendo: “Non ho nulla a che fare con quel video”. Ha anche sottolineato che intraprenderà azioni legali.
Il pericolo rappresentato dall’intelligenza artificiale, capace di simulare con precisione straordinaria persone reali, era già evidente. Non è un caso che, durante lo sciopero lungo degli attori e degli sceneggiatori, si sia chiesto maggiore protezione contro programmi informatici in grado di sostituire la scrittura e la recitazione degli attori reali.
Le grandi industrie, sia nel cinema che in altri settori, traggono vantaggio da questi programmi perché comportano costi pressoché nulli.
Tom Hanks lo aveva già previsto
Tom Hanks aveva anticipato questa possibilità già nel 2004, quando il film di animazione “Polar Express” fu proiettato nei cinema. Il film era uno dei primi completamente digitalizzati e vi compariva l’attore stesso, rappresentato come un personaggio virtuale identico a sé stesso.
Tom Hanks espresse la sua previsione in un’intervista. Infatti sottolineò che si erano resi conto dell’opportunità di creare volti e personaggi attraverso la trasformazione di zeri e uni all’interno del codice binario. Da allora, questa capacità ha avuto una crescita impressionante.
Intelligenza artificiale e sciopero degli attori
Prima ancora che il SAG-AFTRA iniziasse a scioperare, l’attore di “Era mio padre” aveva previsto che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nei film e nelle serie TV sarebbe diventato un elemento chiave nelle trattative contrattuali degli attori. Era consapevole che sarebbe stato necessario proteggere le loro sembianze come proprietà intellettuale.
L’attore aveva rivelato che erano in corso discussioni in varie società, agenzie e studi legali per comprendere le implicazioni legali del fatto che la sua faccia, la sua voce e quelle degli altri attori fossero considerate come proprietà intellettuale.
Tom Hanks sdrammatizza
Pur delineando un quadro dalle conseguenze a volte macabre, Tom Hanks non ha perso la capacità di scherzare. Ha notato che attualmente, grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale e della tecnologia deep fake, chiunque può ricreare una versione di sé stesso a qualsiasi età. In questo contesto, l’attore ha ipotizzato che, in caso di una morte improvvisa, le sue esibizioni potrebbero continuare all’infinito.
Ha sottolineato che, a meno che non si sia consapevoli di essere stati ricostruiti dall’intelligenza artificiale o da un deep fake, non ci sarebbe alcun modo per distinguere tra la sua vera identità e la sua versione virtuale. Tale tecnologia, inoltre, raggiungerebbe un grado di qualità tale da risultare estremamente realistica.