Gli eredi del co-sceneggiatore di Gaye, Ed Townsend, sostengono che Ed Sheeran, Warner Music Group e Sony Music Publishing devono loro dei soldi per il presunto furto della canzone.
All’apertura del caso, un avvocato ha definito l’uso da parte di Sheeran dei testi di Gaye ai suoi concerti una “smoking gun”.
Il vincitore del Grammy, 32 anni, ha testimoniato di non aver copiato dal successo di Gaye del 1973.
Alla domanda dell’avvocato Keisha Rice su un’altra canzone che ha scritto, Take it Back, che contiene il testo “il plagio è nascosto”, Sheeran ha confermato di aver scritto le parole.
“Questi sono i miei testi, sì”, ha detto, aggiungendo: “Posso dare loro un contesto?”.
Ha detto che se voleva un contesto lo avrebbe chiesto, e ha continuato a chiedergli del filmato del concerto registrato a Zurigo che lo mostrava mentre mescolava i testi della canzone di Gaye con Thinking Out Loud.
In precedenza, un altro avvocato della famiglia, l’avvocato per i diritti civili Ben Crump, aveva dichiarato alla corte che il video del concerto equivaleva a una confessione.
Sheeran ha risposto che a volte mescolava insieme canzoni con accordi simili durante le sue esibizioni e sembrava sentirsi frustrato quando la signora Rice lo ha interrotto.
La difesa di Ed Sheeran contro l’accusa di violazione di copyright
“Sento che non vuoi che risponda perché sai che quello che sto per dire avrà davvero molto senso”, ha detto.
“Potresti passare da Let it Be a ‘No Woman, No Cry e tornare indietro”, ha continuato Sheeran sotto giuramento, riferendosi ai classici dei Beatles e di Bob Marley.
“Se avessi fatto quello che mi stai accusando di fare, sarei un vero idiota a salire su un palco di fronte a 20.000 persone e farlo.”
Nella sua dichiarazione di apertura, il signor Crump “ha riconosciuto la magia” della canzone di Gaye e “ha deciso di catturare un po’ di quella magia a proprio vantaggio”.
All’inizio del processo martedì, il giudice distrettuale degli Stati Uniti Louis Stanton ha avvertito la giuria di sette membri che, nonostante il fatto che la musica verrà suonata in tribunale: “Non permettiamo di ballare”.
Il processo dovrebbe durare almeno una settimana. Se la giuria riterrà la pop star responsabile per violazione del copyright, il processo entrerà in una seconda fase per determinare a quanto ammonterà il risarcimento.
Il caso giudiziario arriva mentre il cantante si prepara a lanciare un tour negli stadi nordamericani e pubblicare un nuovo album.