Il panorama romano si anima con l’arte dei suoni, che riempie luoghi inediti. L’Appia Antica Music Festival, che si tiene dal 21 al 25 giugno, rivitalizza gli spazi industriali dismessi dell’ex Cartiera Latina, situata sulla Regina Viarium, considerata la strada più bella del mondo. Questa terza edizione della rassegna offre concerti dal vivo, tre installazioni audiovisive e mostre in uno scenario unico.
La proposta dei giovani produttori musicali di Promu è ricca e variegata. Tra i progetti presentati, spicca quello del compositore Emanuele de Raymondi, interpretato da Sentieri Selvaggi, e La Carta dei Sogni di Francesco Antonioni, dedicato al genius loci di questo spazio unico della Capitale, addossato alle Mura Aureliane.
Questa struttura industriale, che risale al Seicento, è l’unica rimasta sul territorio romano e offre una storia produttiva affascinante. La passeggiata tra le arti e i suoni include anche la mostra “Paesaggi Sonori” di Alfonso Giancotti, docente di Architettura alla Sapienza, allestita dal giovane studio romano di architettura TARI Architects.
Il programma dell’Appia Antica Music Festival
Per cinque sere, si potrà fare un viaggio ideale nella musica, partendo dal Settecento vivaldiano fino ad arrivare all’ipotetico futuro del doppio concerto di chiusura con Duo Ebano e Duo O-Janà.
Durante questo percorso musicale, ci si imbatterà nell’Ottocento di Schubert e nell’avvento del nuovo secolo di Mahler, grazie ai celebrati Solisti dell’Orchestra Mozart, fondata da Claudio Abbado proprio per creare un rapporto indissolubile tra musica sinfonica e da camera.
Ci sarà poi il Novecento di Schnittke, Stravinsky e Adès con l’eccellente Quartetto Mirus, e l’attualità con Gabriele Mirabassi che, per la prima volta, sarà accompagnato dal Metaphora Ensemble nell’esecuzione delle sue musiche e delle opere di Mazzocchetti e Britten.
Il concerto di apertura del 21 giugno, Festa della Musica, porterà a Roma il pluripremiato progetto dei Solisti Aquilani e Daniele Orlando “A New Season”, presentato nel 2019 al Parlamento Europeo e che ha superato i quattro milioni di ascolti su Spotify, spopolando in rete.
Questo progetto reinterpreta “Le Quattro Stagioni” di Vivaldi, senza modificarne la partitura, con un’accentuazione dei contrasti chiaro-scuro, come metafora della “nuova” natura violata rispetto all’armonia descritta dalla più celebre composizione classica di sempre.
Lo spazio sarà attrezzato anche per la ristorazione e per consentire un percorso di scoperta dell’area dell’Appia Antica.