L’incidente avvenuto nella zona sud di Roma, che ha portato alla morte di un bambino di soli 5 anni, ha riportato l’attenzione sulla pericolosità delle sfide condivise tra i giovani sui social network. Soprattutto quelle sempre più diffuse, chiamate ‘challenge’, che sembrano essere state all’origine dell’incidente a Casal Palocco.
Un recente studio epidemiologico, condotto dal Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito del progetto sulle dipendenze comportamentali nella generazione Z, ha rivelato che il 6% degli adolescenti tra gli 11 e i 17 anni ha partecipato almeno una volta a una sfida pericolosa.
L’indagine sulle sfide social
Per quanto riguarda l’indagine, ai giovani partecipanti è stato chiesto se avessero mai preso parte a una challenge. Nel questionario sono state elencate alcune sfide social pericolose, quali ad esempio la “Skullbreaker challenge”, la “Knock out challenge”, la “Balconing challenge” e altre ancora.
Analizzando i dati raccolti, si è notato che il fenomeno delle challenge è più diffuso tra i giovani di età compresa tra gli 11 e i 17 anni. In particolare tra gli studenti di età 11-13 anni, dove la prevalenza è del 7,6% (pari a 129.310 studenti). E tra gli studenti di età 14-17 anni, dove la prevalenza è del 5% (pari a 113.849 studenti).
Lo studio è stato condotto nell’autunno del 2022, coinvolgendo più di 8.700 studenti tra gli 11 e i 17 anni. I ragazzi sono stati selezionati in modo da avere un campione rappresentativo della popolazione. Ovvero proveniente da scuole secondarie di primo e secondo grado su tutto il territorio nazionale.